"E' "opportuna" e "condivisibile" la norma contenuta nella
Legge di Bilancio che prevede l'obbligo di utilizzare
sistemi tracciabili - bancomat, carta di credito, carte prepagate,
assegno, versamento bancario o postale - per pagare le spese da
portare in detrazione al 19% nella dichiarazione dei redditi (ad
eccezione delle spese per l'acquisto dei medicinali, dispositivi
medici e per le prestazioni rese da strutture del Sistema Sanitario
Nazionale pubbliche o accreditate)”. E' il giudizio della Consulta
dei Caf che indica però "possibili criticità" per l'immediata
applicazione dal primo gennaio.
"Questa misura - dichiarano Massimo Bagnoli e Mauro Soldini,
coordinatori della Consulta Nazionale dei Caf - è condivisibile ed
in linea con le proposte presentate anche dalla stessa Consulta a
livello di politiche d'incentivo ai pagamenti con mezzi tracciati, ai
fini di un più efficace contrasto all'evasione fiscale".
"A questo proposito i Caf - proseguono Bagnoli e Soldini - per il ruolo di responsabilità che rivestono verso cittadini e pubblica amministrazione, si sentono in dovere di segnalare le preoccupazioni che stanno sorgendo da un lato a causa di elementi applicativi della norma, ancora da chiarire, nonché di ritardi da parte di alcuni erogatori di servizi che non sono ancora riusciti ad attrezzarsi per rispondere alle nuove disposizioni; ma soprattutto, dall'altro, per la mancanza di conoscenza della nuova normativa da parte dell'intera platea di contribuenti".
"Per evitare possibili criticità non risolvibili al momento della presentazione delle dichiarazioni dei redditi - concludono i coordinatori della Consulta Nazionale dei Caf - servono indicazioni chiare da parte dell'amministrazione sul nuovo regime (tipologia di spese incluse o escluse, documentazione necessaria), anche considerando l'opportunità di salvaguardare tutti quei contribuenti che non hanno applicato tempestivamente le nuove disposizioni, in virtù di quanto sancito dallo Statuto dei Diritti dei Contribuenti e in coerenza con quanto accaduto in altre situazioni".
È per questo che la Consulta, dopo un primo confronto con l'Agenzia delle Entrate, propedeutico a chiarire, nei prossimi giorni, una serie di quesiti applicativi della norma, ha deciso di chiedere un immediato intervento al ministero dell'Economia e delle Finanze per "ristabilire una condizione che agevoli i cittadini, soprattutto dipendenti e pensionati, per evitare loro, in veste di contribuenti, molti e diversi malintesi, tali da compromettere il naturale corso dell'esercizio del diritto all'accesso alle agevolazioni fiscali".
I Caf hanno già iniziato a far partire una campagna di
comunicazione capillare verso i propri associati. I cittadini possono
sempre rivolgersi ai propri Caf di riferimento per ogni dubbio, per
essere informati sui diversi adempimenti da seguire.
Cosa aspetti, allora, rivolgiti al Caf Confesercenti!